Attilio Romanelli segretario della Cgil Terni e VIncenzo Sgalla segretario della Cgil Umbria hanno scritto una lettera aperta alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini in merito all’area ambientale complessa della conca ternana ma soprattutto all’esclusione delle organizzazioni sindacali dal tavolo permanente di indirizzo e controllo. Questo il testo della missiva
“Cara Presidente,
Gli assessori Regionali Cecchini e Barberini hanno convocato per il giorno 20 luglio un tavolo permanente di indirizzo e controllo sul tema “Area ambientale complessa” della Conca Ternana, iniziativa conseguente alla delibera n. 165 dell’8 maggio 2017, con cui l’Assemblea Regionale impegnava la Giunta Regionale a costituire un tavolo permanente di indirizzo e controllo.
Una decisione, che ora si concretizza nell’iniziativa degli assessori, frutto di una discussione istituzionale di cui non sembrano essere chiari in primo luogo i riferimenti legislativi e rispetto alla quale, in modo specifico, non si intravedono i collegamenti con il provvedimento relativo all’Area di Crisi Complessa.
Certamente più chiara appare la scelta di escludere dai pur numerosi interlocutori invitati le organizzazioni sindacali, nonostante queste abbiano posto da tempo le questioni ambientali al centro di ogni ipotesi di ricostruzione di un corretto equilibrio tra produzione e sviluppo sostenibile.
Evidentemente, sfugge per mancanza di conoscenza quanto i lavoratori umbri e ternani abbiano spinto, anche attraverso sacrifici economici, per richiedere, nelle piattaforme aziendali, interventi a tutela dell’ambiente, spesso nel silenzio o peggio nel disinteresse di chi aveva compiti di Governo.
Questo è l’ultimo atto che dimostra come il governo regionale consideri ininfluente il contributo e il ruolo delle forze sindacali. Eppure, la storia e la tradizione democratica della nostra regione insegnano come le forze sindacali radicate sul territorio, con la loro capacità di intermediazione nell’interesse delle lavoratrici, dei lavoratori e delle fasce più deboli della società, abbiano garantito un contributo fondamentale al progresso dell’Umbria e alla giustizia sociale della nostra regione”.