Un detenuto italiano del Reparto Comuni del carcere di Terni, ristretto per un tentato omicidio, per futili motivi ha aggredito verbalmente un Assistente Capo della Polizia Penitenziaria e poi gli ha sferrato un pugno fratturandogli il naso. Successivamente, nel corso di una perquisizione straordinaria, dopo la denuncia di furto di un bisturi dall’infermeria, lo strumento è stato rinvenuto ben occultato in una cella del reparto accoglienza. La denuncia è del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.
“La situazione, spiega il segretario nazionale dell’Umbria Fabrizio Bonino, sta degenerando sempre più”.
Donato Capece, segretario generale del SAPPE, evidenzia come “ancora una volta il grave episodio avvenuto nel carcere di Terni non ha avuto un tragico epilogo solamente grazie al pronto intervento dei colleghi della Polizia penitenziaria, ma non si possono dilazionare ancora urgenti provvedimenti per garantire l’ordine e la sicurezza e la piena operatività della Polizia Penitenziaria”.
“Il nuovo Guardasigilli ha un profilo di altissimo livello – si legge in una nota del SAPPE – e a Lei chiediamo un cambio di passo sulle politiche penitenziarie. Noi confidiamo molto nel nuovo Guardasigilli e auspichiamo che abbia il coraggio che non ha avuto Alfonso Bonafede sulle priorità penitenziarie”.