Sarà un Natale diverso, quello di quest’anno, stravolto dall’emergenza sanitaria che ha fatto emergere nuove e gravi povertà con un crescente numero di famiglie che si rivolgono alle strutture caritative della Chiesa per richiedere viveri e altri aiuti di prima necessità. Ma sarà anche un Natale di solidarietà che, in tempo di pandemia, vuole portare la gioia della festa e la speranza alle persone sole e bisognose.
Il tradizionale pranzo di Natale in episcopio, che non potrà svolgersi nella consueta accoglienza delle famiglie ai tavoli il giorno di Natale, sarà invece un incontro fraterno con le famiglie bisognose nella Cattedrale di Terni il pomeriggio del 24 dicembre con il vescovo Piemontese e i volontari che, dopo la preghiera comune, consegneranno ad ognuno un pacco alimentare con il pranzo di Natale e un dono personale ad adulti e bambini.
C’è poi il progetto “Vicini con il cuore”, voluto dal Questore di Terni Roberto Massucci, che consiste nel consegnare, il 25 dicembre, il pranzo di Natale a 14 famiglie individuate in collaborazione con le Caritas parrocchiali. La consegna sarà effettuata a Terni e Amelia, da tre pattuglie della Polizia di Stato e da un’auto di poliziotti in congedo. Le famiglie sono composte da un totale di 56 persone di cui 28 tra bambini e adolescenti a cui saranno consegnati regali di natale. Oltre il pranzo caldo e i regali per i minori verranno consegnati gadget, kit igiene personale, capi di vestiario, panettoni. Il progetto ha visto collaborare, oltre la Caritas e associazione di volontariato San Martino, tramite la direttrice della mensa Fernanda Scimmi e i tanti volontari che svolgono il servizio in mensa, la Questura di Terni, il Sindacato di Polizia, l’associazione dei poliziotti in congedo, l’Unicef comitato provinciale di Terni e l’associazione italiana Sclerosi multipla.
Per le feste di Natale in tanti hanno donato beni per le attività caritative: la Coldiretti Nazionale che ha donato alla Caritas Diocesana di Terni ed alla Società San Vincenzo de’ Paoli 35 quintali di confezioni di pasta che andranno a rifornire l’emporio solidale del centro Caritas di via Vollusiano a Terni, le famiglie assistite dalla San Vincenzo de’ Paoli e dalle parrocchie della Diocesi; il Lions Club Interamna ha donato alla Caritas buoni spesa per un valore di 1000 euro; 50&più, patronato della Confcommercio, ha donato 50 pacchi natalizi e altri benefattori hanno donato buoni e denaro per sostenere le famiglie in difficoltà. C’è poi la tradizionale raccolta promossa dall’università a Terni Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Perugia, fra le studentesse, gli studenti, gli ex-studenti, i docenti, tutto il personale tecnico-amministrativo universitario, con la donazione di generi alimentari a lunga conservazione e di giocattoli e beni destinati ai bambini. La Caritas diocesana e l’associazione di volontariato San Martino, come tutti gli anni, non dimenticano il carcere di Terni, donando 250 panettoni per i detenuti e per la polizia penitenziaria.
“La carità e la solidarietà sono parte integrante del Natale, ha affermato il vescovo Giuseppe Piemontese, nel perpetuare ciò che Gesù Cristo ha fatto e che ci contraddistingue come cristiani. Non soltanto buoni sentimenti, ma a sporcarsi le mani come fanno la Caritas, l’associazione San Martino, le parrocchie, le tante altre associazioni che danno tanto cercando di vivere nella fedeltà e per amore al Signore. In questo tempo di Natale vogliamo dire grazie e fare gli auguri alle tantissime persone che si sono relazionate a noi, che si sono fidate di noi e alle tantissime persone che si sono sporcate le mani. Auguri a tutta la cittadinanza di Terni, Narni, Amelia, grazie soprattutto ai poveri che, come diceva San Francesco, “sono i nostri signori”. Siamo tutti nella stessa barca e in questo momento di difficoltà, dobbiamo sostenerci gli uni con gli altri e affrontare la crisi insieme, ma non dimentichiamoci che le ragioni della pandemia risiedono nei guasti che abbiamo procurato alla creazione, all’uomo stesso. Se non ci convertiamo e cambiamo sistemi di vita, purtroppo, saremo assaliti da altre pandemie che ci distruggeranno. Tutti dobbiamo fare un passo indietro, guardando ai poveri, i quali si accontentano di quel poco che hanno. L’augurio è che veramente ognuno di noi cambi il cuore e la propria esistenza e impari a sporcarsi le mani nell’aiutare coloro che hanno bisogno”.
“Il perdurare della pandemia ed il nuovo secondo picco che stiamo vivendo in questi giorni – ha spiegato il direttore della Caritas Ideale Piantoni – ha ulteriormente modificato lo scenario delle povertà nel nostro territorio. Il periodo estivo è stato caratterizzato da un calo degli ascolti e delle presenze nelle nostre Opere Segno di assistiti, ma si sono evidenziate richieste economiche molto elevate a cui abbiamo cercato di fare fronte con alcune donazioni e soprattutto unendoci ad altre associazioni, in particolare con la San Vincenzo de Paoli, e con le parrocchie. Certamente non tutte le situazioni gravi sono state risolte, anche perché dietro le richieste economiche si nascondevano anche casi gravi di abbandono famigliare, di violenze domestiche, malattie fisiche e psichiche. A questo periodo si è poi aggiunto a fine estate il problema causato la sospensione per verifica dei Redditi di Cittadinanza, in corso d’opera, ed il timore da parte di molti che questo gli venga sospeso. Attualmente la situazione, pur arricchita dalla rete di collaborazioni, si è fatta pesante per l’aumento di richieste economiche spesso molto onerose e quindi impossibili da chiudere positivamente”.
Dalla riapertura delle attività nel mese di giugno ad oggi, l’Emporio della solidarietà e la mensa San Valentino hanno svolto il loro servizio in modalità straordinaria. La Caritas ha assistito oltre ad un centinaio di famiglie, tradizionalmente inviate dalle Parrocchie, una trentina di nuclei in grave difficoltà e le 12 famiglie di giostrai. Al Centro di Ascolto sono state ascoltate 7-8 persone al giorno, accolte singolarmente e su appuntamento, mentre le richieste economiche sono state una decina a settimana. Complessivamente sono stati aiutati 330 nuclei familiari, impegnando oltre 65.000 euro, di cui la maggior parte dalla fine febbraio per un ammontare di quasi 60.000 euro. Dalla fine di giugno ad oggi sono stati spesi per utenze, affitti, altri bisogni famigliari come pulmini, medicine e spese mediche 35.000 euro.
Un significativo contributo nelle attività di solidarietà è stato dato dalle Caritas parrocchiali, che sono la prima interfaccia sul territorio a cui si rivolgono le persone che chiedono aiuto.
“Un servizio di ascolto e presa in carico – ha ricordato il vicario episcopale per la Carità monsignor Paolo Carloni – cresciuta in questi mesi, con nuove persone che arrivano in parrocchia per chiedere aiuti, ma anche sostegno morale e conforto. Sono circa 20 le Caritas parrocchiali attive in diocesi, seguono ordinariamente circa 600 famiglie, in questi ultimi periodi abbiamo superato le 1000 famiglie a cui diamo generi alimentari, pagamento di utenze e altro”.
Alla mensa San Valentino il servizio non è mai cessato, ma è stato ridotto l’orario di apertura, dalle 16.45 alle 17.45, tutti i giorni compresa la domenica con l’ingresso in sala di una persona alla volta fino al numero di 10 presenti a turno. È nata la necessità di riattivare il Gazebo adiacente alla mensa, rendendolo fruibile e riscaldato, alle persone che per vari motivi non possono accedere alla sala da pranzo (mancato rispetto norme Covid, temperatura sopra la norma o semplicemente perché in sala non c’è posto o occorre tempo per la sanificazione effettuata ogni volta che l’ospite termina di mangiare).
Il numero delle persone che hanno usufruito dell’emporio della solidarietà è aumentato del 234% rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel 2020 sono stati aiutati 302 nuclei familiari, che ammontano a più di mille persone che hanno potuto mangiare grazie a quanto ricevuto tramite il servizio di acquisto solidale dell’emporio. In questo anno sono state ascoltate 951 persone, 533 persone hanno ritirato il vestiario per un totale di capi pari a 11.228 mentre 57 persone hanno usufruito del servizio doccia, 52 uomini e 5 donne.
Ciò è stato reso possibile grazie al contributo di tante persone, aziende e istituzioni sia pubbliche che private, innanzi tutto alla quota 8xmille della Diocesi pari a 246.000 euro. La Caritas Italiana con un contributo straordinario di 70.000 euro, il Comune di Terni con un contributo di 32.600 euro per l’assistenza alla cittadinanza, la Fondazione Carit con un contributo totale di 10.000 euro per la Mensa San Valentino, di 10.000 euro per il progetto “Noi non ci fermiamo” per l’acquisto e distribuzione di mascherine monouso e guanti, generi alimentari e igiene personale e della casa; di 60.000 euro per il progetto Emporio due binari. La Fondazione Intesa San Paolo Onlus ha contribuito con 8.500 euro di cui 5.000 euro per la sanificazione della Mensa, del Centro di Ascolto, dell’Emporio e € 3.500 per la gestione della Mensa San Valentino. E ancora dalle donazioni del Banco Popolare e di tanti altri benefattori locali.