Si preannunciano una estate e un autunno caldo per il trasporto pubblico locale. In arrivo pesanti tagli alle percorrenze. Questo almeno si evince da un documento unitario firmato dai sindaci di Terni e Perugia, Latini e Romizi, dopo un incontro con l’assessore ai Trasporti, Giuseppe Chianella. I sindaci delle due principali città dell’Umbria accusano la regione di non averli coinvolti su una questione così importante e, nel merito, addebitano alla regione la decisione di un taglio indiscriminato dei chilometri delle corse urbane ed extraurbane. Della situazione che si è venuta a creare Latini e Romizi hanno informato i prefetti De Biagi (Terni) e Sgaraglia (Perugia).
DOCUMENTO LATINI/ROMIZI E DELEGAZIONE SINDACI UMBRI
Nel metodo la situazione è grave perché da parte della Regione non c’è stata alcuna forma di coinvolgimento dei Comuni interessati che sono stati convocati solo il 20 giugno a fronte di una delibera di giunta regionale dei primi giorni di maggio, senza che ci fosse stata in precedenza alcuna forma di partecipazione ai tavoli tecnici di preparazione e nonostante le problematiche fossero note da anni.
La situazione appare poi drammatica nel merito, perché la Regione, a fronte di uno squilibrio finanziario annunciato per il 2019 di 13/16 milioni di euro ha deciso di rimediare con un drastico taglio delle percorrenze urbane e extraurbane del trasporto su gomma concentrato in prima battuta nel periodo estivo, con una conseguente imponente riduzione dei servizi e possibili significativi disagi per gli utenti. Tagli che, allo stato, qualora non si introducano soluzioni alternative potrebbero continuare a produrre effetti anche nei mesi autunnali e invernali, incidendo pesantemente sui servizi essenziali, nel contesto di un Piano regionale dei Trasporti che può dunque essere ormai considerato sostanzialmente saltato. Questo fallimento si scaricherà purtroppo sulle fasce sociali più deboli e sui territori regionali più svantaggiati.
Le responsabilità per una parte dello squilibrio vengono inappropriatamente attribuite dalla Giunta regionale dimissionaria agli enti locali, per presunti inadempimenti o pendenze degli obblighi finanziari con particolare riferimento al pagamento dell’Iva. Neghiamo con forza questa responsabilità su cui entro breve sarà presentata alla Regione una posizione univoca frutto di un lavoro comune di carattere tecnico. La drammatica situazione finanziaria è infatti il risultato di una evidente incapacità di programmazione da parte della Regione.”
Da parte nostra abbiamo comunque insistito sull’opportunità di rivedere, anche tramite la convocazione immediata di un tavolo tecnico, la distribuzione delle risorse del Fondo Nazionale Trasporti in un’ottica più ampia, chiedendo di coinvolgere anche altri settori del trasporto e della mobilità sui quali ottenere risparmi attraverso una riduzione o riorganizzazione dei servizi e.abbiamo fornito la disponibilità a partecipare a questo tavolo per oggi stesso, anche per il semplice fatto che il costo chilometrico su gomma è di gran lunga più basso di quello su ferrovia.”