All’Umbria occorrono nell’immediato almeno altre 8 mila dosi di vaccino, oltre alle 50 mila aggiuntive che erano state richieste formalmente, ormai da alcune settimane, dalla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. Ciò metterebbe la regione nelle condizioni di poter mantenere l’attuale ed eccellente “performance” nella somministrazione dei vaccini che la vede in testa alla classifica per numero di vaccini inoculati, in rapporto alle dosi consegnate. E’ quanto emerso nel corso dell’odierna riunione del Centro operativo regionale, presieduta dal direttore regionale Stefano Nodessi Proietti, presente anche il direttore regionale alle attività produttive Luigi Rossetti, introdotta da una comunicazione del commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 Claudio D’Angelo, che ha motivato la questione dell’ulteriore richiesta di 8 mila dosi di vaccini Pfizer, sulla base non soltanto dell’originale deficit di dosi inviate all’Umbria, ma anche a seguito dell’andamento epidemiologico del virus nella regione. Uno scenario epidemiologico caratterizzato da un’importante presenza di varianti del virus e da una rilevante rappresentatività di soggetti anziani a rischio.
Il commissario D’Angelo ha riferito che dei 50 mila vaccini richiesti e per i quali la Regione aveva avuto assicurazioni, ne sono stati consegnati ad oggi soltanto 3500 e nel frattempo si è dovuto anche sopperire alle disdette di vaccini Astra Zeneca con vaccini Pfizer. Se nei prossimi giorni saranno garantiti all’Umbria i vaccini richiesti, accanto alla somministrazione già programmata per le diverse categorie, si potrebbe organizzare per il prossimo 25 aprile una sorta di “vaccine day” dedicato agli ultra 80enni in modo tale da anticipare le vaccinazioni programmate per i mesi di maggio e giugno e poter così completare questa categoria.
Nel corso dei lavori del Cor è stato anche riferito che prosegue nella regione l’interlocuzione con le organizzazioni di categoria di imprese e lavoratori per la messa a punto della strategia di vaccinazione presso i luoghi di lavoro, così come previsto dallo specifico protocollo nazionale firmato lo scorso 6 aprile dal Governo nazionale e le stesse organizzazioni datoriali e dei lavoratori. Infine il Cor ha reso noto che si sta perfezionando un accordo con l’Esercito italiano per l’effettuazione a domicilio, con team vaccinali dello stesso Esercito, della vaccinazione di un residuo numero di ultra 80enni fragili nell’area della Valnerina, mentre sempre a cura dell’Esercito, a breve, sarà effettuata la consegna dei vaccini a disposizione dei medici di medicina generale per le somministrazioni ambulatoriali.